Hamas accetta il piano di Trump per la tregua a Gaza
Dichiarazione ufficiale di Hamas sul piano di Trump

Hamas accetta il piano di Trump per la tregua a Gaza

Hamas accetta il piano di Trump, condiviso con Benjamin Netanyahu all’inizio della settimana. Si tratta di un “sì” condizionato: l’organizzazione palestinese ha accettato di restituire gli ostaggi, mentre Israele ha ridotto le operazioni militari sulla Striscia. Ma la tregua resta fragile, segnata da molte incognite.


Contesto del conflitto

Il passo avanti arriva a pochi giorni dal secondo anniversario degli attacchi del 7 ottobre 2023, quando Hamas e altre fazioni palestinesi fecero circa 1200 vittime in Israele e catturarono 250 ostaggi. La guerra che ne seguì ha devastato Gaza, causando oltre 66mila morti, in gran parte civili.


Trump esulta, Netanyahu prudente

Donald Trump, che aveva minacciato “l’inferno” in caso di rifiuto, ha definito l’accordo “un giorno speciale, forse senza precedenti”. Ha ringraziato i Paesi mediatori e parlato di “equità per tutte le parti”. Netanyahu, invece, avrebbe reagito con cautela, sorpreso dal tono trionfale, ma ha comunque ordinato una riduzione delle operazioni militari.


Reazioni internazionali contrastanti

La Cnn ha sottolineato come entrambe le parti intendano attuare la prima fase del piano: la restituzione dei 48 ostaggi rimasti e la riduzione dei raid. Il Wall Street Journal descrive invece Hamas divisa: i leader politici in Qatar favorevoli, i comandanti militari a Gaza contrari a deporre le armi.

Hamas accetta il piano di Trump ma rifiuta alcune condizioni: non si impegna al disarmo, chiede un ritiro immediato delle forze israeliane e giudica irrealistico il termine di 72 ore per la liberazione degli ostaggi.


Implicazioni per Gaza

Il piano prevede un’amministrazione tecnica transitoria, ma Hamas non riconosce il “Board of Peace” guidato da Tony Blair. Nonostante i limiti, la dichiarazione segna una svolta: per la prima volta Hamas dichiara esplicitamente di voler rilasciare tutti gli ostaggi, sebbene con tempi e modalità ancora incerti.


In breve

  • Hamas accetta il piano di Trump ma con riserve.

  • Israele riduce le operazioni a Gaza.

  • Prevista la liberazione di 48 ostaggi.

  • Restano divergenze su tempi e disarmo.

  • Comunità internazionale divisa tra ottimismo e cautela.


FAQ

1. Cosa significa che Hamas accetta il piano di Trump?
Significa che Hamas ha dato una risposta positiva, ma condizionata: sì al rilascio degli ostaggi, ma rifiuto di disarmo e tempi rigidi.

2. Israele come ha reagito alla proposta?
Netanyahu ha mostrato cautela, ma ha ordinato una riduzione dei raid militari sulla Striscia di Gaza.

3. Il piano di pace prevede una tregua immediata?
No. Nonostante il via libera di principio, non c’è ancora un cessate il fuoco immediato.

4. Quali sono le principali richieste di Hamas?
Ritiro immediato delle truppe israeliane e gestione della Striscia senza il Board of Peace guidato da Tony Blair.


Conclusione

Hamas accetta il piano di Trump ma la pace resta lontana. La riduzione dei raid israeliani e l’annuncio della liberazione degli ostaggi sono segnali positivi, ma senza certezze sui tempi e sulle condizioni il futuro della Striscia rimane sospeso tra speranze e diffidenza.

About Bourbiza Mohamed

Bourbiza Mohamed è un giornalista freelance e scrittore. Laureato in Scienze Politiche a Baghdad, si occupa di politica e attualità internazionale, con oltre 28 anni di esperienza. Parallelamente porta avanti progetti musicali country e blues come fondatore di BM Country Music.

Check Also

Donald Trump, Tony Blair e Benjamin Netanyahu come simboli del Piano Trump Gaza con colomba della pace e Gaza sullo sfondo.

Piano Trump Gaza: amnistia e ritiro graduale con Blair

Piano Trump Gaza: cosa prevede Il piano Trump Gaza mette al centro un principio netto: …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *