Israele ha comprato TikTok? La verità sulla vendita in corso
Mentre in molti si chiedono ancora se Israele ha comprato TikTok, la realtà è che la vendita è già in fase molto avanzata. E i principali acquirenti hanno tutti legami diretti con Tel Aviv. Non si tratta più di ipotesi o speculazioni: stiamo assistendo a una delle operazioni più significative nella storia del controllo dei social media.
La confessione di Netanyahu agli influencer americani
Il 27 settembre 2025, dopo il suo discorso all’Assemblea Generale dell’ONU (tenuto davanti a una sala quasi vuota), Benjamin Netanyahu ha incontrato un gruppo di influencer americani al consolato israeliano di New York. Durante questo incontro riservato, il primo ministro israeliano ha detto una frase che non lascia spazio a interpretazioni:
“Dobbiamo usare le nuove armi di guerra. E la più importante arma di guerra oggi sono i social media. La transazione più importante in corso in questo momento è la vendita di TikTok. TikTok è lo strumento più cruciale, e spero che l’accordo vada a buon fine perché avrà conseguenze importanti.”
Non si trattava di un’opinione casuale. Netanyahu parlava di una trattativa già avviata, in cui attori vicini a Israele stanno acquisendo il controllo della piattaforma che ha mostrato al mondo le immagini da Gaza.
Perché TikTok è diventato il nemico numero uno di Israele
Durante i due anni di guerra su Gaza, TikTok è stato il canale principale attraverso cui milioni di giovani americani hanno visto cosa stava realmente accadendo. Quando si parla di Israele che ha comprato TikTok, bisogna capire prima perché questa piattaforma era così importante da controllare.
Un sondaggio di Harvard-Harris del 18-19 ottobre 2023 ha rivelato un dato scioccante: il 51% dei giovani americani tra 18 e 24 anni riteneva giustificata l’operazione di Hamas del 7 ottobre, considerandola una risposta alle ingiustizie subite dai palestinesi. Questo risultato ha causato panico tra i sostenitori di Israele a Washington.
Il senatore repubblicano Josh Hawley, il 7 novembre 2023, ha accusato pubblicamente TikTok di “distorcere le percezioni dei giovani americani” e ha chiesto la sua messa al bando. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato alla TV israeliana i24 News che TikTok stava “facendo il lavaggio del cervello agli utenti”. Il senatore Marco Rubio ha parlato di “brain washing preoccupante” dei giovani americani.
Il motivo era semplice: su TikTok, con 170 milioni di utenti negli Stati Uniti (l’85% dei quali nella fascia 16-25 anni), la narrazione palestinese stava vincendo. E questo doveva finire.
La vendita forzata: come Trump ha ceduto TikTok agli alleati di Israele
Dopo anni di minacce e tentativi falliti, la pressione americana su ByteDance (la società cinese proprietaria di TikTok) è diventata insostenibile. Joe Biden aveva firmato nell’aprile 2024 una legge che imponeva la vendita entro il 19 gennaio 2025, altrimenti il ban totale.
TikTok fu effettivamente bannato il 19 gennaio 2025, ma il giorno dopo Donald Trump, appena insediato, sospese il divieto fino al 5 aprile. Poi ha esteso la scadenza altre tre volte: al 19 giugno, poi al 17 settembre, infine al 16 dicembre.
A settembre 2025, durante i negoziati commerciali a Madrid, il vicepresidente JD Vance ha minacciato la Cina: o vendete TikTok o lo banniamo definitivamente. I cinesi hanno ceduto. Il 15 settembre, il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha annunciato da Madrid che era stato raggiunto un accordo.
Il 25 settembre 2025, Trump ha firmato un ordine esecutivo che approva formalmente la vendita di TikTok America, dando 120 giorni per finalizzare la transazione.
Chi sta davvero comprando TikTok: i tre giganti filo-israeliani
Quando si cerca di capire se Israele ha comprato TikTok, la risposta sta nell’identità degli acquirenti. Secondo le indiscrezioni della stampa americana, in particolare Bloomberg, ci sono tre investitori principali che controlleranno insieme il 45% di TikTok America (15% ciascuno):
Oracle e Larry Ellison: Oracle non è nuova a TikTok. Già nel 2020 aveva tentato di acquisirlo con Trump. Larry Ellison, fondatore di Oracle, è uno dei più grandi finanziatori di Israele in America. Nel 2014 ha donato 16,6 milioni di dollari all’organizzazione “Friends of the IDF” (Amici dell’Esercito Israeliano). Ha ospitato Netanyahu e la sua famiglia nella sua isola privata alle Hawaii. In un’intervista alla TV israeliana nel 2014 ha dichiarato: “Qualsiasi cosa possiamo fare per supportare l’esercito israeliano, non esiteremo a farla.”
Ma ancora più significativa è Safra Catz, CEO di Oracle dal 2019. Catz è una sionista dichiarata, nata in Israele. Dopo il 7 ottobre 2023, ha donato 2 milioni di dollari in equipaggiamento militare all’esercito israeliano e ha dato un bonus extra a tutti i dipendenti Oracle in Israele. Ha creato un programma di “matching donations” per Israele (se un dipendente dona 1000 dollari a Israele, Oracle dona altri 1000 dollari). Al contrario, in Oracle è proibito anche solo nominare la Palestina. Nel novembre 2024, in un’intervista in Israele, Catz ha detto: “Se non sei dalla parte dell’America e di Israele, non lavorare qui. Vattene.”
Silver Lake: Questo potente fondo di investimento della Silicon Valley ha stretti legami con Oracle (possiede quote della società) ed è guidato da Egon Durban. Silver Lake gestisce miliardi di dollari e ha partecipazioni nelle principali piattaforme tech mondiali.
MGX di Abu Dhabi: Questa è forse la rivelazione più inquietante. MGX è una società di investimento degli Emirati Arabi Uniti presieduta da Sheikh Tahnoon bin Zayed Al Nahyan, vice governatore di Abu Dhabi e, soprattutto, capo dei servizi segreti emiratini.
La presenza di MGX significa che i servizi di intelligence di uno stato straniero alleato di Israele (gli EAU hanno firmato gli Accordi di Abramo nel 2020) avranno accesso diretto a una piattaforma usata da 170 milioni di americani.
I termini della vendita: un affare truccato
La vendita di TikTok America è valutata solo 14 miliardi di dollari, quando gli analisti stimavano il suo valore tra 30 e 40 miliardi. Un prezzo sospettosamente basso.
In cambio, i cinesi mantengono alcuni vantaggi:
- ByteDance manterrà il 19,9% delle azioni (il massimo consentito dalla legge americana)
- ByteDance riceverà il 50% dei profitti, nonostante possieda meno del 20%
- I cinesi non cederanno l’algoritmo, ma solo una licenza d’uso
Ma il punto cruciale è questo: il consiglio di amministrazione della nuova società sarà composto da 6-7 membri, di cui 6 americani. E questi avranno il controllo effettivo sull’algoritmo e sulla moderazione dei contenuti in America, anche se non lo possiedono tecnicamente.
Questo significa che potranno decidere quali video vengono promossi, quali hashtag diventano virali, quali contenuti vengono soppressi. Tutto il potere senza la proprietà formale.
Trump ha scelto personalmente gli acquirenti
Questa non è una vendita normale. Non c’è stata un’asta aperta. La legge americana dà a Trump il potere di scegliere personalmente chi può comprare TikTok. E Trump, come previsto, ha scelto i suoi sostenitori e alleati, tutti vicini a Israele.
Oltre a Oracle, Silver Lake e MGX, Trump ha menzionato anche Michael Dell (fondatore di Dell, che nel 2014 donò 1,8 milioni di dollari all’organizzazione Friends of the IDF) e Rupert Murdoch (proprietario di Fox News e impero mediatico filo-israeliano).
Il progetto Texas: Oracle già controllava i dati americani
C’è un dettaglio che molti ignorano. Dal 2022, attraverso il “Progetto Texas”, TikTok aveva già spostato tutti i dati degli utenti americani su server Oracle ad Austin, Texas. TikTok ha speso 1,5 miliardi di dollari per questo progetto, cercando di placare le preoccupazioni di Washington.
Questo significa che Oracle aveva già accesso tecnico ai dati degli utenti americani di TikTok. Ora avrà anche il controllo societario e algoritmico.
Cosa manca per completare l’accordo
Al momento, la vendita non è ancora finalizzata. Manca l’approvazione ufficiale del governo cinese. Pechino non ha ancora confermato pubblicamente di essere d’accordo. E la Cina potrebbe usare TikTok come merce di scambio per ottenere concessioni su questioni più importanti: commercio, dazi, Taiwan.
Trump sembra più interessato a chiudere l’affare di quanto lo siano i cinesi stessi. E questo potrebbe costargli caro in altre aree delle relazioni USA-Cina.
Conclusione: Israele ha comprato TikTok? Ecco la risposta definitiva
Quindi, per rispondere alla domanda: Israele ha comprato TikTok? La risposta è complessa ma chiara. Formalmente, no – non esiste una transazione diretta tra il governo israeliano e TikTok. Ma attraverso Oracle (Larry Ellison e Safra Catz), Silver Lake e MGX (servizi segreti emiratini alleati di Israele dopo gli Accordi di Abramo), il controllo effettivo di TikTok America sta passando nelle mani di attori che condividono pienamente gli interessi strategici di Tel Aviv.
Dire che Israele ha comprato TikTok è quindi una semplificazione, ma coglie la sostanza dell’operazione: il controllo della piattaforma che ha mostrato Gaza al mondo passa nelle mani di chi non voleva che quelle immagini venissero viste.
Netanyahu aveva ragione quando ha detto agli influencer americani che la vendita di TikTok è “la transazione più importante in corso”. Non si tratta solo di business. È una questione di controllo dell’informazione, di chi decide cosa vedono 170 milioni di americani, soprattutto giovani.
La piattaforma che ha mostrato al mondo Gaza sta per passare nelle mani di chi Gaza non voleva che il mondo vedesse. E questo cambierà radicalmente cosa i giovani americani vedranno nei prossimi anni quando cercheranno informazioni sui conflitti in Medio Oriente.
La battaglia per TikTok non è finita, ma Israele l’ha già quasi vinta.